Il 14 gennaio 1960 l’automobile guidata da Michel Gallimard si schiantava contro un albero lungo la Nazionale 5, nel tratto Sens-Parigi. Nella vettura, una potente Vacel Vega sportiva, viaggiava anche Albert Camus il quale moriva sul colpo. Si concludeva così, tragicamente, l’esistenza di uno scrittore la cui opera filosofico-letteraria aveva permeato profondamente e fatto discutere a lungo la generazione del secondo dopoguerra. Poco tempo prima di morire, nel dicembre del ‘57, aveva ricevuto a Stoccolma il Premio Nobel per la letteratura.
Il numero 1-2 della rivista bimestrale Studium pubblica un dossier per ricordare “Camus a 60 anni dalla morte”. Questi i contributi:
Massimo Borghesi: “La colpevole innocenza del mondo. Ricordo di Albert Camus”
Pasquino Ricci: “Camus e la Toscana”
Simone Bocchetta: “Camus, moralista”
Luisa Borghesi: “Storia e trascendenza. La Correspondance tra Albert Camus e Nicola Chiaromonte”
Questa la copertina di Studium