Il dossier di “Studium” su otto anni di papa Francesco

La rivista “Studium” mi ha chiesto di curare il dossier del n. 3 del 2021, dedicato al tema “Otto anni di papa Francesco – La Chiesa nel mondo contemporaneo”. Il dossier vede la partecipazione di taluni tra i migliori specialisti sul Papa: Buttiglione, Guerra López, Ivereigh, Metalli, Negro, Pierangeli, Restán, Tornielli.

Riporto a lato la copertina, quindi il sommario e la mia Introduzione.

Studium – Rivista bimestrale
Sommario Anno 117 – mag./giu. 2021 – n. 3

Otto anni di papa Francesco.
La Chiesa nel mondo contemporaneo

A cura di Massimo Borghesi

Massimo Borghesi Introduzione
Rocco Buttiglione San Giovanni Paolo II e papa Francesco. Continuità e differenze
Rodrigo Guerra López Francesco e il “cambiamento d’epoca”
Austen Ivereigh Hearing the Spirit in the Assembly of the People: Pope Francis’s vision of synodality
Alver Metalli Francesco delle periferie
Matteo Negro Immanenza e trascendenza della fraternità. Riflessioni sulla Fratelli tutti di papa Francesco
Fabio Pierangeli Il desiderio vertiginoso e la sorpresa di un incontro. Appunti sugli scrittori amati da papa Francesco
Javier Restán Alberto Methol Ferré y Las Raìces Latinoamericanas en el pensamiento del papa Francisco
Andrea Tornielli La via della misericordia

 

Per comprendere Francesco
di Massimo Borghesi

Introduzione

Sono trascorsi più di otto anni dal 13 marzo 2013 allorché il cardinale Jorge Mario Bergoglio è divenuto Papa con il nome di Francesco. Il pontefice latinoamericano ha raccolto una difficile eredità: quella di una Chiesa piegata dallo scandalo mondiale della pedofilia del clero, dai disastri delle finanze vaticane, dai traffici di Vatileaks. In pochi anni il Papa è riuscito nel miracolo e ha modificato, agli occhi del mondo, l’immagine di una Chiesa inaffidabile e corrotta. Nondimeno questo non gli ha risparmiato critiche ed incomprensioni di consistenti settori del mondo cattolico. Le accuse, soprattutto da parte di componenti della Chiesa nordamericana e di gruppi tradizionalisti e conservatori, indirizzate al Papa “modernista”, “progressista”, “peronista”, “socialista”, hanno accompagnato la storia del pontificato. Dato il loro peso mediatico hanno contribuito a deformare, agli occhi di molti, il senso vero ed autentico delle parole e dei gesti di Francesco. Per questo appare importante restituire a quelle parole il loro vero significato. Papa Francesco non è un progressista che abbandona la dottrina della Chiesa, né tanto meno un conservatore che dimentica i passi compiuti dal Concilio Vaticano II. È un Papa missionario e sociale che ha come desiderio di rilanciare la tensione polare tra evangelizzazione e promozione umana, la stessa che era al centro della Evangelii Nuntiandi del “grande” Paolo VI e che la Chiesa, nel corso degli ultimi decenni, ha ridimensionato ed attenuato nel suo valore.

Il dossier che Studium presenta vuole costituire un contributo alla comprensione del pensiero e della visione che il Papa ha della Chiesa nel mondo contemporaneo. Non un contributo “agiografico” ma di sostanza. I testi sono il frutto di taluni tra i migliori specialisti sull’argomento, da Rocco Buttiglione a Rodrigo Guerra López, a Austen Ivereigh biografo del Papa, a Alver Metalli, Matteo Negro, Fabio Pierangeli, Javier Restan, Andrea Tornielli. I temi trattati offrono un’immagine polifonica, “poliedrica”, del pontificato. Coprono argomenti che non hanno sempre goduto dell’attenzione dovuta: dalle analogie tra Giovanni Paolo II e Francesco alla categoria di “cambiamento d’epoca” così importante per il Papa, alla sua visione della “sinodalità”, all’attenzione per le periferie e le villas miseria di Buenos Aires, alle implicazioni filosofiche di Fratelli tutti, agli autori letterari amati da Francesco, alla figura di Alberto Methol Ferrè e alle radici latinoamericane del pensiero di Bergoglio, alla via della Misericordia. Tutti contributi di chiaro interesse che la rivista Studium, che tanto stava a cuore a Mons. Montini divenuto poi papa Paolo VI, offre come omaggio al Papa e come contributo per chi segue con interesse la vita della Chiesa.

3 pensieri su “Il dossier di “Studium” su otto anni di papa Francesco”

  1. Siamo davanti ad un “fenomeno” di Papa, come del resto lo erano i suoi predecessori. Per cui, una lettura attenta del suo operato nella storia concreta della Chiesa e dei popoli va fatta in modo oggettivo e competente, senza demagogia e in modo comprensibile a tutti, anche al grande pubblico. Grazie per questo impegno coraggioso, portato avanti con la stessa chiarezza – si, si, no, no – che caratterizza Papa Francesco.

  2. Pingback: Dossier Francesco -

  3. Caro professor Borghesi, il suo profondo lavoro di studioso e l’urgenza della contemporaneità, indurrebbero a “largheggiare” nella manifestazione di un pensiero che va invece contenuto nello spazio ed al tempo di chi legge. Ho appena letto (con evidente ritardo) la notizia del fascicolo di Studium che leggerò. Utile e interessante il taglio scelto; proficuo per le riflessioni che alimenterà.
    Credo che siamo in presenza di un passaggio strettissimo del magistero di Papa Francesco. La sua “battuta” sul “mi vedevano già morto e preparavano il Conclave” segnala un allarme sulla pesantezza dello scontro in atto tra le mura vaticane. Francesco descrive la sua condizione e quella della Chiesa in questo pesante tempo di cambiamento. Ritengo – anche edotto dalle sue illuminanti analisi – che sia sbagliato, persino comodo e confacente a chi contrasta questo Papa, porre la questione come scontro tra conservatori e progressisti. Seguendo Francesco ed anche le ultime recenti dichiarazioni (matrimonio omosessuale, aborto, negazionismo) credo che la straordinaria grandezza di questo Pontefice risieda nella costante messa alla prova dei Valori cristiani con la realtà della nostra modernità. Intendo dire che avverto nel Pontefice la scelta di una sperimentazione continua e costante della Fede (e della cultura cattolica) in rapporto alle condizioni di vita reale di questo nostro tempo. E’ come se – ma non vorrei espormi a fraintendimenti nè a banalizzazioni – Francesco accettasse di porre attivamente in dubbio – quotidianamente ed in ogni ambito della vita – la Fede che egli testimonia affinchè ne derivi linfa vitale e ragioni di senso. E’ come se l’impegno massimo della sua missione sia rivolto non tanto alla risposta che la Fede è in grado di offrire all’uomo ma alle domande radicale che nell’uomo essa riesce a suscitare. E’ per questo ragione – se non forzo la mia interpretazione – che Francesco non è incasellabile nella griglia delle polarizzazioni (conservatori/progressisti) che rassicurano ma piuttosto come il Pastore che scompagina il campo revocando dappertutto certezze consolidate e cristallizzazioni anche del potere della Chiesa. Un Papa così è un Papa “pericoloso”. Ma proprio per questo Necessario ed ineludibile.

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