Giovedì 7 dicembre 2023 ho avuto il piacere di ricevere, in Campidoglio a Roma, il premio Lucio Colletti 2023. Si è trattata della ventesima edizione del premio, promossa dalla vedova del filosofo Fauzia Colletti con la collaborazione del prof. Carlo Monaco.
Lucio Colletti (1924–2001) è stato uno dei più noti intellettuali nell’Italia del dopoguerra. Marxista prima, proveniente dalla scuola di Galvano Della Volpe, ha sviluppato, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, una critica serrata dei presupposti filosofici di Marx pervenendo poi all’abbandono della teoria marxista e del partito comunista. Approdato a posizioni liberali i suoi interventi pubblici e le sue pubblicazioni hanno sempre mantenuto una lucidità, unità ad una ricca dose di ironia, che rendevano preziosa la lettura dei suoi testi. Una voce libera in un panorama spesso dominato dal conformismo e dalla mancanza di idee.
Personalmente, come ho ricordato in occasione della premiazione, la lettura dei suoi testi è stata molto importante per la mia formazione filosofica. Il suo volume su Il marxismo ed Hegel (1969) poteva essere riletto come un chiaro ritorno al realismo, non necessariamente marxista, di contro all’idealismo della filosofia hegeliana. Allo stesso modo l’importante Intervista politico-filosofica (1974) e poi il suo saggio Contraddizione dialettica e non contraddizione, pubblicato nel volume Tramonto dell’ideologia (1980), consentivano di tornare a Trendelenburg e al principio di non contraddizione di Aristotele marcando una chiara differenza tra contraddizione logica ed opposizione reale. Una lezione che personalmente avrei approfondito attraverso la distinzione tra opposizione e contraddizione al centro del pensiero di Romano Guardini. In questo senso sono grato a Colletti per avermi accompagnato, durante gli anni ’70-’80, nel mio itinerario verso un realismo filosofico non ingenuo, capace di sopportare le consuete critiche delle speculazioni idealistiche.
Di seguito alcune informazioni tratte dal comunicato stampa del Premio.
Il premio Lucio Colletti 2023 è stato consegnato in Campidoglio nella Sala Calcagni giovedì 7 dicembre alle ore 16.30. È questo un appuntamento che è ormai divenuto tradizionale in Campidoglio a fine anno. Il premio, che ha lo scopo di ricordare e fare memoria del filosofo Lucio Colletti, uomo del quale è noto non solo l’impegno culturale ma anche quello politico e civile, fu istituito dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati su iniziativa del Centro Studi Lucio Colletti nell’ormai lontano 2005, a quattro anni dalla scomparsa del filosofo avvenuta nel novembre 2001.
Il premio «che è e vuole continuare ad essere un inno alla libertà, al coraggio e al rigore morale nel segno di Lucio Colletti che fu, sopra ogni cosa, un uomo libero» – come ebbe modo di dire il professor Carlo Monaco che anche quest’anno aprirà la cerimonia, allievo e amico di Colletti e che fu a lungo docente di Storia e Filosofia all’Università Alma Mater di Bologna e all’Università Carlo Bo di Urbino – viene insignito a personalità che eccellono ciascuna nel proprio campo.
L’ambito riconoscimento consiste in una scultura dell’artista Federico Capitani.
Il premio 2023 è stato assegnato a: Massimo Borghesi professore di Filosofia morale, Raimondo Cubeddu professore di Filosofia politica, Stefano Di Stazio pittore, Anna La Rosa giornalista, Gianni Letta già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Valerio Orlando già presidente della Società italiana di Biofisica e Biologia molecolare, Bruno Roberti professore di Istituzioni di regia e sceneggiatura, Maria Cristina Terzaghi professoressa di Storia dell’arte.
A consegnare le sculture è stata Fauzia Gavioli Colletti, moglie del filosofo scomparso, che è presidente e animatrice del Centro Studi. E si deve proprio alla presidente del Centro Studi se il premio ha portato sotto i riflettori in questi anni personalità non solo del mondo filosofico e politico, ma anche di quello scientifico e giornalistico oltre che del settore artistico e culturale. Viene così messa in luce e sottolineata la poliedrica figura di Colletti, del quale si ricorda non solo la centralità nel pensiero filosofico italiano e internazionale del Novecento, ma anche l’intensa attività politica e pubblicistica. Sono state e continuano ad essere insignite del riconoscimento personalità che hanno dato e danno lustro al nostro Paese, con particolare attenzione alla città di Roma nella cui Università La Sapienza Colletti svolse in gran parte la sua attività scientifica.