A Buenos Aires un grande omaggio per i dieci anni di pontificato

Ecco il video che ho spedito per il grande Convegno che si è svolto il 16 marzo alla Cancillería di Buenos Aires per rendere omaggio al Papa in occasione del decennale (nella foto Il coordinatore Jorge Colombres Mármol, la filosofa Paola Delbosco, il rabbino Fishel Szlajen e il vescovo Sergio Buenanueva, durante l’omaggio a Francesco). Il quotidiano La Nacion ha dedicato un articolo di sintesi sul Convegno intitolato “En un homenaje en la Cancillería revalorizan los gestos y mensajes de Francisco”, del quale allego qui sotto la traduzione italiana.

La Nacion, venerdì 17 marzo, ATTENDIAMO IL PAPA IN ARGENTINA! Un grande convegno a Buenos Aires dedicato al decennale di papa Francesco (traduzione italiana dell’articolo di Mariano De Vedia)

Un omaggio a Francesco, con l’auspicio di generare consensi e uno scenario favorevole per un’eventuale visita nel Paese, ha riunito alla Cancillería esponenti del mondo politico, imprenditori, esponenti sociali e personalità del mondo della cultura e dell’istruzione.

Con la loro presenza, l’Arcivescovo di Buenos Aires, Card. Mario Poli, e il Vescovo ausiliare di La Plata e Segretario Generale dell’Episcopato, Alberto Bochatey, hanno dato il sostegno istituzionale della Chiesa all’omaggio per i dieci anni dall’inizio del pontificato del Papa argentino, organizzato da soggetti civili.

Oltre al Segretario al Culto, Guillermo Oliveri, passato a salutare, sono stati visti la deputata nazionale Victoria Morales Gorleri, i funzionari di Buenos Aires Federico Pugliese (direttore generale del Culto), Cynthia Hotton (presidente del Consiglio Sociale) e Gabriel Astarloa (procuratore generale), Santiago de Estrada e Julio Bárbaro, tra gli altri.

Sono stati proiettati frammenti dei messaggi e delle immagini del Papa – come il momento in cui è stata annunciata la sua elezione in Vaticano – e testimonianze di leader di diverse confessioni, diplomatici e giornalisti che si sono occupati di lui negli ultimi dieci anni. Tutti hanno condiviso la loro visione dell’impatto del lavoro pastorale di Francesco nella Chiesa e nel mondo.

Il filosofo italiano Massimo Borghesi ha ripercorso i momenti chiave di un pontificato che ha puntato sulle periferie e ha equiparato l’enciclica Fratelli tutti all’appello alla pace che Giovanni XXIII ha fatto nella Pacem in terris. E lo storico britannico Austen Ivereigh ha ricordato che già nella sua partecipazione alla conferenza generale dei vescovi latinoamericani ad Aparecida, nel 2007, il cardinale Jorge Bergoglio aveva già sollevato la necessità di mettere da parte “la Chiesa autoreferenziale”.

Anche la giornalista Elisabetta Piqué, corrispondente de La Nacion in Italia, che ha intervistato Francesco una settimana fa, ha espresso le sue sensazioni. In quel rapporto il Papa non escludeva una visita in Argentina, pur precisando che «la salvezza del Paese non verrà dal mio viaggio». L’immagine e la voce di Francesco si sono sentite anche nei passaggi delle recenti interviste condotte da Jorge Fontevecchia (Perfil) e Daniel Hadad (Infobae). In tutti rimaneva fluttuante la disponibilità di Francesco a finalizzare il viaggio rinviato in Argentina.

“Un Papa che tutti conosciamo”

Il pensiero di Francesco è stato raccolto in due panel faccia a faccia, coordinati da Jorge Colombres Mármol, nell’auditorium del Ministero degli Esteri.

Nella prima, la dottoressa in filosofia Paola Delbosco, presidente dell’Accademia Nazionale dell’Educazione, ha condiviso l’esperienza unica che accomuna tutti gli argentini di “aver conosciuto un Papa prima che fosse Papa”. Ha evidenziato i momenti che l’hanno colpita di più in questi dieci anni, come il primo viaggio di Francesco a Lampedusa, per essere vicino ai migranti e agli esclusi, osservando che Francesco dimostra che “vale ogni sforzo per cercare la pace”.

Fishel Szlajen, primo rabbino ad entrare nella Pontificia Accademia per la Vita, ha evidenziato “l’incontro costruttivo di Francesco nel dialogo interreligioso” e il forte impegno del Papa per le periferie. Il vescovo della diocesi di Cordoba di San Francesco, Sergio Buenanueva, ha scelto come momento clou la foto che ritrae il pontefice in solitudine, durante la pandemia, in preghiera nella Basilica di San Pietro.

Hanno poi presentato il presidente della Commissione Nazionale Giustizia e Pace, Humberto Podetti; l’ex senatrice nazionale Liliana Negre de Alonso e il vescovo Gustavo Carrara, ausiliare di Buenos Aires e vicario episcopale per la Pastorale delle Ville.

L’evento, condotto dal giornalista Fernando Bravo, è stato organizzato dall’Associazione Cristiana Imprenditori (ACDE), dalla Fondazione Arché, dall’associazione civile Casa Común e dal Centro Studi Universitario (Cudes). È stato proiettato un video con un frammento della ricordata interpretazione della cantante Patricia Sosa nella “Misa criolla”, rappresentata nel dicembre 2014 in Vaticano.

Il profilo di Francesco e la sua influenza sul pensiero e sulla vita del XXI secolo si riflette nelle testimonianze dell’analista internazionale Jorge Castro, dell’ambasciatore Carlos Custer, del deputato Morales Gorleri, del rabbino Abraham Skorka, del patriarca armeno Kissag Mouradian, del francescano Juan Butarazzi, Martha de Antueno, della Confraternita Giudeo-Cristiana; Marco Gallo, della Comunità di Sant’Egidio; i missionari Juan Gabriel Arias, Ana María, Naty e Blanca, di Hijas de Santa Ana; Abel Albino, della Fondazione Conin; Elena Bellizi, della diocesi nordamericana di Tucson; l’ex deputata di Buenos Aires Patricia Ruiz Moreno, David Frol, della Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni; i giornalisti Alver Metalli, Marcelo Larraquy, Sergio Rubin e Fabian Bosoer e Edgard von Hartenstein, per ACDE.

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