“Da Bergoglio a Francesco”, la recensione di Antonio Gaspari

Ecco una nuova recensione, a firma di Antonio Gaspari, sul volume collettivo per i dieci anni di pontificato di papa Francesco “Da Bergoglio a Francesco. Un pontificato nella storia”.

Orbisphera, 13 febbraio 2023, La misericordia di Dio è più forte degli oppositori di Papa Francesco (Antonio Gaspari)

Al ritorno dal suo Viaggio Apostolico nel continente africano, papa Francesco ha spiegato che tutti coloro che alimentano voci infondate sui passati contrasti che ci sarebbero stati fra lui e Benedetto XVI, fanno parte, in realtà, di un “partito” che si contrappone al suo pontificato.

Una dichiarazione incisiva che fa sorgere alcune domande: «Chi fa parte di questo “partito” che si oppone a papa Francesco? Quali sono i temi, gli argomenti, le ragioni che fomentano questa opposizione? Quali sono i contenuti centrali del pontificato di papa Francesco? E perché la visione di Chiesa promossa da Bergoglio è la più vicina ai valori professati dal Vangelo?».

A queste ed altre domande risponde in maniera esaustiva il libro “Da Bergoglio a Francesco. Un pontificato nella storia”, pubblicato dalle Edizioni Studium.

Si tratta di un libro che raccoglie una serie di qualificati contributi, tra cui quelli di due sacerdoti (don Ezio Bolis e don Angelo Maffeis), otto docenti universitari (Francesco Bonini, Rocco Buttiglione, Giorgio Chiosso, Massimo Faggioli, Rodrigo Guerra Lopez, Matteo Negro, Fabio Pierangeli, Andrea Riccardi), e quattro scrittori (Austen Ivereigh, Alver Metalli, Javier Restan, Andrea Tornielli).

Il volume è stato curato da Massimo Borghesi, docente di Filosofia morale all’Università di Perugia e autore di due volumi su Papa Francesco che hanno avuto risalto mondiale: “Jorge Mario Bergoglio, una biografia intellettuale” (2017) e “Francesco. La Chiesa tra ideologia neocon e ospedale da campo” (2021).

Il prof. Borghesi spiega nell’introduzione che Bergoglio ha iniziato il suo pontificato raccogliendo una Chiesa piegata dallo scandalo della pedofilia, dai disastri della gestione finanziaria, dai tradimenti di esponenti della Curia nei confronti dei Pontefici, e dalla divulgazione di documenti riservati (fenomeno, quest’ultimo, noto come “Vatileaks”).

A distanza di quasi dieci anni dalla sua elezione – rileva Borghesi – papa Francesco è riuscito «nel miracolo e ha modificato agli occhi del mondo l’immagine di una Chiesa inaffidabile e corrotta».

Con rigore ed efficacia Bergoglio è riuscito a varare una riforma profonda e profetica della Curia vaticana, emanando la nuova Costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”, entrata in vigore il 5 giugno 2022.

Papa Francesco ha rinnovato e cambiato radicalmente il Collegio Cardinalizio, ampliando enormemente la rappresentatività espressa dai Paesi più discriminati e più poveri.

Inoltre ha rinnovato, adeguandoli ai tempi, gli statuti di importanti istituzioni ecclesiali, come l’Opus Dei, i Francescani dell’Immacolata e il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM).

Per portare a compimento tali profondi cambiamenti, Jorge Mario Bergoglio si è rifatto ai principi ispiratori del Concilio Vaticano II.

Opponendosi a mondanità e corruzione, papa Francesco ha rilanciato il cammino indicato dalle “Beatitudini” evangeliche; ha perseguito il sogno di una Chiesa povera per i poveri; ha manifestato concretamente una particolare attenzione per i discriminati, gli afflitti, le vittime dell’ingiustizia e della cultura dello scarto. Riaffermando e testimoniando il verbo cristiano, che è fatto di tenerezza e misericordia.

Nonostante il successo che il pontificato di papa Francesco ha riscosso a livello mondiale tra i credenti di tutte le fedi, ci sono stati esponenti della Chiesa che hanno manifestato pubblicamente il loro dissenso, anche con toni di inusitata durezza.

Gli esponenti di quello che il Papa ha definito un “partito” hanno rivolto a Bergoglio le seguenti accuse: “modernista”, “peronista”, “socialista”, “idolatra”, “rovina della Chiesa cattolica”, “comunista”, e addirittura “eretico”.

Massimo Borghesi precisa nell’introduzione che, secondo i suoi oppositori, Bergoglio sarebbe «un modernista che è incapace di sostenere la barca di Pietro di fronte al relativismo dilagante».

Gli esponenti del “partito” anti Bergoglio affermano che il Papa sbaglia nel proporre una Chiesa dialogica; dovrebbe invece sostenere una Chiesa di natura militante e discriminante.

Secondo costoro, bisognerebbe sottolineare la Dottrina e il Dogma, invece di proporre testimonianze ed aperture.

Gli oppositori di Bergoglio sostengono che il Papa sbaglia perché indica il primato della Misericordia sulla Verità.

In questo caso – precisa Borghesi – gli oppositori di Francesco non hanno capito che il Papa «non oppone la Misericordia alla Verità, ma intende la Misericordia come via verso la Verità, come la manifestazione storica e fattuale della Verità di Cristo nel tempo attuale».

È parimenti singolare e significativo che gli oppositori di Bergoglio siano fortemente critici nei confronti del Concilio Vaticano II ed abbiano una visione della Chiesa cattolica chiusa in un dogmatismo discriminante e conflittuale.

Uno dei porporati a capo del “partito” anti-Bergoglio è un americano che, in diverse celebrazioni, ha sfoggiato una “cappa magna” lunga 12 metri. E oltre a ciò, minaccia condanne e usa il sacramento della comunione per discriminare i fedeli.

Un altro dei cardinali che si oppongono al Pontefice ha gridato allo scandalo e ha tentato di impedire che Bergoglio lavasse i piedi ai non cattolici e alle donne musulmane durante il rito della “lavanda dei piedi” nella Settimana Santa che precede la Pasqua.

In merito alla misericordia, Andrea Tornielli riporta, nella parte finale del libro, l’omelia che papa Francesco ha pronunciato il 7 aprile 2014.

«La misericordia di Dio – affermò in quell’occasione Bergoglio – è una grande luce di amore, di tenerezza. Perché Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza…».

Facendo riferimento alla donna adultera perdonata da Gesù, così come riportata nei Vangeli, Bergoglio ha spiegato che «Gesù fa il confessore. Non umilia la donna adultera, non le dice cosa hai fatto, quando l’hai fatto, come l’hai fatto e con chi l’hai fatto! Le dice invece di “andare e non peccare più”: è grande la misericordia di Dio, è grande la misericordia di Gesù: perdonarci accarezzandoci».

In un’altra omelia della seconda domenica di Pasqua del 2021, papa Francesco ha ribadito: «Per Dio nessuno è sbagliato, nessuno è inutile, nessuno è escluso».

Come ha scritto nelle “Meditazioni” San John Henry Newman: «I discepoli si sentono misericordiati: sentono che Dio non li condanna, non li umilia, ma crede in loro. Sì, Dio crede in noi più di quanto noi crediamo in noi stessi. Ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi…».

In conclusione: il libro a cura di Massimo Borghesi “Da Bergoglio a Francesco. Un pontificato nella storia” rappresenta un contributo molto importante per chi voglia comprendere gli scenari presenti e futuri della Chiesa. Un libro di cui si consiglia vivamente la lettura.

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