Don Giacomo, dove il Paradiso accarezza il presente

Oggi 13 febbraio al Centro culturale di Milano verrà presentato il volume “È bello lasciarsi andare tra le braccia del figlio di Dio”. Tra i relatori Giuseppe Frangi, che ha firmato questo articolo su IlSussidiario.net.

IlSussidiario.net, giovedì 13 febbraio, Don Giacomo, dove il Paradiso accarezza il presente (Giuseppe Frangi)

Pagine semplici, che nascono dall’abbraccio a una Persona presente. Il libro con le omelie di don Giacomo Tantardini viene presentato oggi a Milano

Non credo che sia un caso che nella classifica di Amazon dei libri più regalati quello delle omelie di don Giacomo Tantardini sia al terzo posto nella sua categoria. È un libro che è davvero in ogni senso un “regalo”, per il modo con cui quelle pagine arrivano al cuore di chi le legge e per la loro inattesa necessità rispetto alla vita di oggi. Del resto questo è un libro che esiste quasi per caso. Don Giacomo, figlio spirituale di don Giussani, che a metà degli anni 70 aveva iniziato il movimento di Comunione e Liberazione a Roma, nell’ultimo periodo della sua vita era stato fedele alla celebrazione della messa vespertina del sabato alla basilica di San Lorenzo fuori le Mura a Roma. Una grande folla semplice partecipava a quel momento, sotto le capriate di una delle chiese più belle e più dense di storia della capitale. Il caso ha voluto che uno dei più assidui partecipanti, Mario Iannotta, ogni volta registrasse le brevi omelie di don Giacomo. “Erano esperienza di stupore e di bellezza. Erano testimonianza, sostegno alla vita. Sentivo il bisogno di non dimenticarle, di coglierne il senso e le sfumature”, ha spiegato. Quando papa Francesco, che di don Giacomo era stato grande amico, ha saputo dell’esistenza di queste registrazioni ha chiesto che venissero pubblicate dalla Libreria Editrice Vaticana, scrivendo di suo pugno la prefazione. Così questo libro “regalo” ha visto la luce, con la curatela di Massimo Borghesi, che nella seconda parte del volume ha anche ricostruito una biografia di don Giacomo.

Le omelie vanno dal 2007 al 2012, anno della morte del sacerdote originario della Valsassina. Sono state pubblicate non in ordine cronologico, ma – per maggior utilità alla vita di chi le legge – seguendo il calendario del Rito Romano, così da coprire ogni domenica e festività, degli anni liturgici A, B e C.

Sostiene don Sergio Ubbiali, oggi docente alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e che con Tantardini aveva condiviso l’esperienza del Seminario di Venegono, che una delle caratteristiche delle omelie di don Giacomo è il fatto che il contenuto determina la forma. Il contenuto è esperienza di fede in atto e origina una forma che custodisce e restituisce quel prezioso dato di partenza. Questo anche nel passaggio dal parlato al testo scritto.

Quale forma hanno dunque le omelie di don Giacomo? Partiamo dall’aspetto più concreto: sono omelie brevi. Stanno nella maggior parte dei casi in due paginette stampate con un corpo ben leggibile. Sono omelie con percorsi semplici. Ogni volta insistono su un punto, ricavato dalle letture del giorno; un solo punto, indagato, testimoniato e ribadito con dolcezza. Proprio questa reiterazione di frasi o di parole restituisce, anche a chi oggi legge, l’afflato del parlare di don Giacomo; un afflato che è riverbero delle cose che più gli stanno a cuore; riverbero di un’esperienza di grazia. Il reiterare le frasi e le parole equivale per lui a “un lasciarsi portare” da loro, quasi fossero ogni volta suggerite.

La forma delle omelie è determinata anche dal lessico: ci sono termini a cui don Giacomo si affida e che quindi ritornano con una tale frequenza statistica che parla da sola. Dominano su tutti i termini “grazia” e “preghiera”. Ma è indicativo anche il numero di occorrenze per una parola come “paradiso”, condizione che accarezza anche il presente e che trapela da queste omelie: “Questo è l’anticipo del paradiso, quando si ringrazia ogni momento, quando la dolcezza della sua carità è così presente che uno può ogni momento dire grazie”. Si capisce perché questo libro sia davvero un regalo.

Il libro, È bello lasciarsi andare tra le braccia del figlio di Dio, verrà presentato questa sera al Centro culturale di Milano.

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