Ho trovato estremamente interessante, al di là del riferimento polemico immediato, un post di Facebook di Flavio Zanonato che mi permetto di riproporre. Padovano di origine, Zanonato ha iniziato la sua carriera politica nel Partito Comunista Italiano, ricoprendo ruoli come consigliere comunale e segretario provinciale. Con la trasformazione del Pci, ha aderito al Partito Democratico della Sinistra (Pds), poi ai Democratici di Sinistra (Ds) e infine al Partito Democratico (Pd). È stato sindaco di Padova per quattro mandati: il primo dal 1993 al 1999 e poi dal 2004 al 2013. Nel 2013 è stato nominato Ministro dello Sviluppo Economico nel governo guidato da Enrico Letta, incarico che ha ricoperto fino al febbraio 2014. Successivamente, è stato eletto deputato al Parlamento Europeo nel 2014, dove ha fatto parte della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia. Nel 2017 ha lasciato il Pd per aderire ad Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista. Nel marzo 2021, all’età di 70 anni, ha conseguito la laurea in Scienze Filosofiche presso l’Università degli Studi di Padova. Oltre alla politica, Zanonato è giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto.
Post Facebook del 27 marzo 2024.
Caro Elio, permettimi di dirti che non sono d’accordo con te, o meglio sono d’accordo sulle cose ovvie che dici: “abbiamo il diritto di difenderci”, il “mondo è cambiato”, “gli americani non ci difendono più“, “mi piacciono Spinelli e Berlinguer” e potevi aggiungere anche “vogliamo bene alla mamma” ma non è di questo che si sta parlando. Intanto prendo atto che anche tu hai dimenticato la necessità di una grande iniziativa diplomatica da parte dell’Europa, citi Berlinguer ma come spesso capita, piace il cantante e non si ascolta bene la canzone. Ti ricordi il Discorso al Parlamento Europeo (7 luglio 1983)? In quell’occasione Berlinguer sottolineò la necessità di costruire un’Europa autonoma dai blocchi contrapposti, capace di promuovere il disarmo e di lavorare per la cooperazione tra Est e Ovest. Denunciò il riarmo nucleare e convenzionale, sostenendo che l’Europa dovesse diventare un ponte di dialogo tra USA e URSS. Chiese che la Comunità Europea assumesse un ruolo indipendente nelle questioni internazionali, senza essere subordinata a Washington o Mosca. Si oppose alla logica della deterrenza nucleare, affermando che il vero obiettivo dovesse essere la riduzione degli armamenti e il superamento della logica della guerra fredda. Non trovo traccia nel tuo ragionamento di questo pensiero. Citi solo la consumata frase dell’”ombrello protettivo della Nato”.
Mi dirai che il mondo è cambiato, però dopo citi Garibaldi e Mazzini, Spinelli…
Intanto non esiste alcun “riarmo europeo” smettiamola di dire questa bugia. Esiste la proposta di riarmo dei singoli Stati, per questo ci sarebbero 150 miliardi di prestiti agli Stati europei e la possibilità per gli stessi di spendere altri 650 miliardi per armarsi con la possibilità di non dover rispettare il patto di stabilità. In entrambi i casi gli Stati si dovranno indebitare comunque, entrerà nel passivo annuo nazionale il rateo con gli interessi dei soldi spesi evidentemente al posto di altre spese, come quelle per lo Stato sociale che sono alla radice della ragione per cui esiste l’Europa.
Eppure i paesi europei tutti sommati sono più armati della Russia, (lo ha dimostrato Cottarelli) e tutte le chiacchiere che si sono fatte sembravano orientate a una forza armata unitaria dell’Europa intera, in grado di difendere meglio e a minor costo il nostro continente. Un’ovvia conclusione è che questo tipo di misure aumenteranno il divario tra gli armamenti dei diversi paesi UE. I Paesi con più ricchezza potranno armarsi, i paesi con il pil più basso no! Dove vanno a finire tutti i discorsi sul fatto che i paesi europei hanno tutti armamenti diversi che bisognerebbe unificare i sistemi d’arma?
Esempi l’aviazione militare: La Francia utilizza i propri aerei Rafale e Mirage 2000. L’Italia impiega gli Eurofighter e i Tornado. Molti paesi europei, come i Paesi Bassi e la Polonia, utilizzano i caccia F-35 di produzione statunitense. Ancora più modelli vengono utilizzati nei carri armati: il Leopard 2, Germania più altri Stati, Leclerc in Francia, C1 Ariete in Italia, PT-91 Twardy Polonia. Solo per citare alcuni casi. Una curiosità, chi fa l’Ariete? L’Iveco, stessa proprietà di Repubblica e della Stampa. Ho controllato i principali centri studi che sostengono la necessità di un riarmo europeo, sono tutte finanziate dall’industrie delle armi. La RAND Corporation è un think tank statunitense senza scopo di lucro, fondato nel 1946 con il sostegno finanziario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
La CSIS ha ricevuto finanziamenti significativi da appaltatori della difesa come Northrop Grumman, Lockheed Martin, Boeing, General Dynamics, Raytheon Company e General Atomics.
La Carnegie Europe é proprio quella della mobilitazione degli 800 miliardi di € in Europa e della necessità di altri 300.000 soldati, finanziamenti opachi.
RUSI, un think tank britannico specializzato in difesa e sicurezza, con sede a Londra. Di fatto uno strumento delle forze armate britanniche. Principale finanziatore BAE systems, una multinazionale britannica operante nei settori aerospaziale, della difesa e della sicurezza informatica, con sede principale a Londra. Fondata nel 1999 dalla fusione di British Aerospace (BAe) e Marconi Electronic Systems, è attualmente il più grande produttore del Regno Unito e uno dei principali appaltatori della difesa a livello globale. BAE Systems è coinvolta nel Global Combat Air Programme, un’iniziativa internazionale per sviluppare la prossima generazione di aerei da combattimento. Inoltre, la sua divisione australiana sta lavorando alla costruzione di sottomarini a propulsione nucleare nell’ambito del progetto AUKUS, una collaborazione tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti.
Ma non occorre essere marxisti per capire che l’industria delle armi cerca di costruire un’opinione pubblica a favore del riarmo, è un’opinione anche di Papa Francesco. Si costruiscono il mercato per vendere i loro prodotto.
Finanziando i singoli stati questa varietà rimarrà ovviamente. E quanto tempo serve per completare il Rearm Europe? Possiamo dire che il riarmo europeo è un processo che richiederà anni, se non decenni, per essere completato. Due domande: la Russia resterà inattiva in questi anni, aspetterà che l’Europa finisca il riarmo? O assisteremo a una corsa agli armamenti.. Seconda domanda, come possiamo essere certi che il riarmo non creerà tensioni e scontri tra gli stati europei come è successo nel 900? In nessun modo. Si pensi alle Conferenze dell’Aia (1899 e 1907): Queste conferenze internazionali avevano l’obiettivo di promuovere il disarmo, codificare le leggi di guerra e stabilire meccanismi per la risoluzione pacifica delle controversie e subito dopo ci sono state due guerre mondiali promosse da stati europei. Della Nato (che c’è ancora) e del suo famoso articolo cinque, nessuno parla più e due parole sono completamente scomparse dal vocabolario dei leader europei: diplomazia e pace. L’esatto contrario di quello che era il principio su cui si fonda l’Unione Europea e il pensiero di Spinelli e Berlinguer.
L’anima bella e finto pacifista, Flavio Zanonato